Dopo la morte di un congiunto, una delle
pratiche che gli eredi si trovano a dover sbrigare è quella relativa alla
dichiarazione di successione, che deve essere registrata entro un anno presso
l’Agenzia delle Entrate per evitare di incorrere in sanzioni.
Subito dopo il decesso di un proprio caro, la
prima cosa da fare è occuparsi della denuncia di morte, che deve essere
presentata entro le prime 24 ore all’ufficio comunale dello Stato Civile.
A questo punto, sarà possibile procedere alla
scelta della modalità di sepoltura (inumazione, tumulazione o cremazione) e
all’organizzazione del rito funebre; infine ci si potrà concentrare sulle
questioni relative all’eredità, tra cui rientra appunto la dichiarazione di
successione.
La dichiarazione di successione ha una
funzione puramente fiscale: in pratica serve a comunicare all’Agenzia delle
Entrate che i beni sono passati in proprietà agli eredi e agli aventi diritto,
in modo da calcolare le imposte di successione che dovranno essere pagate.
Si tratta, quindi, di una pratica legata ad
aspetti esclusivamente fiscali, non al possesso vero e proprio dei beni: dopo
la morte di un congiunto gli eredi diventano infatti proprietari
automaticamente dei suoi beni, a meno che non emergano particolari disposizioni
nel testamento o che non venga fatta la rinuncia all’eredità.
Il normale passaggio di proprietà dei beni
appartenuti al defunto può subire variazioni, come abbiamo accennato, a seguito
della lettura del testamento o della rinuncia all’eredità da parte di uno o più
eredi.
La pubblicazione del testamento deve essere
svolta presso un notaio; in questo momento coloro che sono indicati nel
documento diventano proprietari dei beni in base alle volontà del defunto, ma
ciò non implica automaticamente l’accettazione dell’eredità: infatti
gli eredi hanno un arco di tempo a disposizione (che può variare in base a una
serie di fattori, come l’eventuale convivenza con il defunto) per rinunciare al
possesso dei beni ereditati recandosi da un notaio e presentando l’apposita
pratica.
Con la dichiarazione di successione, vengono
registrate automaticamente anche le variazioni IMU relative agli immobili di
proprietà del defunto; invece per quanto riguarda TARSU e TARES occorre
informare il Comune della modifica del soggetto passivo d’imposta.