In vista della celebrazione del rito funebre
la salma deve essere sottoposta a una serie di operazioni che ne rendono
l’aspetto più sereno, in modo che amici e familiari possano trovare un po’ di
conforto nel rendergli l’ultimo saluto.
Si tratta della tanatoestetica, una disciplina
che comprende varie pratiche rivolte alla pulizia e toelettatura della salma,
oltre che alla sua vestizione secondo i desideri dei familiari. Tutto ciò non
deve essere confuso con la tanatoprassi, che invece mira a conservare il corpo
il più possibile intatto in attesa della sepoltura.
Il tanatoestetista è un professionista che si
trova a svolgere un lavoro molto delicato: il suo compito è fare tutto il
possibile per presentare la salma nelle migliori condizioni, attenuando i segni
lasciati dalla morte. I suoi interventi si concentreranno in particolar modo
non solo sul viso ma anche sulle mani, che rimarranno scoperte.
In seguito a un buon intervento di
tanatoestetica il defunto apparirà pulito, sereno e composto come se stesse
semplicemente dormendo.
Le operazioni da svolgere seguono un rigido
protocollo. Per prima cosa il tanatoestetista prepara tutti i materiali
necessari e indossa la divisa, che ricorda quella di un chirurgo e comprende
anche guanti e mascherina in modo da assicurare un altissimo livello di igiene
e sicurezza.
A questo punto vengono valutate le condizioni
della salma: oltre a eseguire la normale disinfezione e pulizia di pelle e
capelli potrebbe anche essere necessario rasare la barba o addirittura
ricostruire parti del corpo, soprattutto nel caso di vittime di incidenti
stradali. Inoltre vengono tamponati gli orifizi dai quali altrimenti potrebbero
fuoriuscire liquidi.
Uno dei momenti più impegnativi di una seduta
di tanatoestetica è senza dubbio il camouflage, cioè un insieme di tecniche che
permettono di eliminare i segni della morte dalle mani e dal viso utilizzando
prodotti appositi.
Si tratta di un compito
non semplice, dato che la pelle è particolarmente secca e potrebbe presentare
segni o danni molto evidenti. Naturalmente non si deve alterare la normale
fisionomia della salma, che anzi deve essere il più possibile riconoscibile
agli occhi dei suoi cari e simile a come appariva in vita.
L’intervento di tanatoestetica si conclude con
la vestizione, che viene svolta utilizzando abiti indicati dalla famiglia.